Pieve di Teco è un paese di 1300 abitanti, situato in un breve tratto pianeggiante della media valle del torrente Arroscia, alla confluenza con il rio dei Fanghi e sulle prime pendici del monte Frascinello (1.120 m) ad un'altezza di 240 metri sul livello del mare. Il borgo pievese, situato allo sbocco di tre ristrette valli, è dominato da tre principali monti: il Colle di Teco nella zona settentrionale, il Baraccone a ponente ed il Colle di Sant'Antonio (detto, anche, Frascinello) nella zona levantina.
Questo comune dista a 23 Km da Imperia e a 28 Km da Albenga.
Le frazioni che formano questo comune sono: Acquetico, Calderara, Lovegno, Moano, Muzio, Nirasca e Trovasta.
Nel 1232 il marchese Antonio di Clavesana decide la costruzione di un borgo, ai piedi del castello di Teco, dove, come il toponimo suggerisce, vi era la pieve, chiesa matrice della valle Arroscia. Alla fondazione e all'edificazione di questo paese parteciparono diverse comunità valligiane del territorio dell'Arroscia.
Dal 1386 Pieve di Teco fu sottoposta alla giurisdizione della Repubblica di Genova che conservò l'antico abitato in stile medievale edificato sotto la dominazione dei Clavesana ed erigendola a sede di capitanato.
Il borgo, in particolare le mura e il castello subirono nel corso dei secoli innumerevoli invasioni dovendo ogni volta i Pievesi ricostruire il tutto, specie nella guerra tra i Genovesi e i Savoia del 1625. Con la dominazione francese il territorio pievese rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure. Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi Provincia di Imperia, dal 1923). Nel 1862 assunse l'attuale denominazione di Pieve di Teco.
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